Calcoli renali: sintomi, diagnosi e terapie

La calcolosi, chiamata anche litiasi, si presenta come una delle patologie a carico dell’apparato urinario maggiormente diffuse tra la popolazione mondiale. I calcoli renali si caratterizzano esteticamente in modo del tutto simile alla forma di piccoli sassolini, all’interno del tratto urinario dove spesso rimangono incastrati a seconda delle dimensioni.

Di che cosa si tratta

I calcoli renali si originano in seguito ad una sovra-saturazione formando dei cristalli in grado di fondersi tra loro. In presenza di urine sane la formazione dei calcoli viene impedita dal contrasto alla cristallizzazione dato dalle sostanze presenti come i citrati. I calcoli renali possono integrare diverse componenti chimiche ma anche singole combinazioni. 

Nella maggior parte dei casi i calcoli renali sono formati dall’ossalato di calcio, mentre meno frequentemente si presentano formazioni a base di fosfato di calcio. Particolarmente frequenti anche i calcoli composti da acido urico dimostrandosi radiotrasparenti, ovvero invisibili tramite radiografie standard. Molto più rari i calcoli di cistina in grado di manifestarsi anche nei soggetti infantili. La fascia di incidenza anagrafica varia dai 30 ai 50 anni comportando recidive piuttosto frequenti nella formazione frequente dei calcoli renali. 

Sintomi e diagnosi

La diagnosi dei calcoli renali vengono eseguite servendosi di tre differenti parametri di valutazione rappresentati dall’ecografia, la TAC priva di mezzo di contrasto nella maggior parte dei casi. La diagnosi corretta si dimostra fondamentale ai fini delle terapie e trattamenti a risoluzione del problema a contrasto anche delle recidive.

Il corredo sintomatico in presenza di calcoli renali prevede generalmente un lungo periodo asintomatico sfociante successivamente in una colica renale attraverso forti dolori in direzione dell’inguine, sotto una maggiore frequenza urinaria e sensazione di bruciore durante la minzione, in alcuni casi associati a nausea e vomito

Trattamenti

I trattamenti odierni contro i calcoli renali prevedono diverse tipologie di intervento in corrispondenza alla gravità della patologia e al grado di ostruzione delle vie urinarie. Le forme di intervento prevedono una Litotrissia extracorporea ad onde d’urto, una Litotrissia endoscopica ureteroscopica, Litotrissia percutanea, una Litotrissia endoscopica endorenale per via retrograda per mezzo di ureteroscopio flessibile.

L’intervento chirurgico in presenza di calcoli renali avviene soltanto in prossimità di un lungo periodo di permanenza all’interno del tratto urinario, sotto l’inefficacia dei trattamenti precedenti, sotto un ingrandimento delle dimensioni e un peggioramento pericoloso dell’infezione urinaria. Odiernamente, i trattamenti chirurgici a contrasto dei calcoli renali, vengono eseguiti in sede di laboratorio comportando rischi minori rispetto alle operazioni a cielo aperto del passato.