Giovani e denaro: perché la Generazione Z risparmia (e investe) in modo diverso

Una nuova generazione di consumatori (e risparmiatori)

C’è una nuova generazione che sta riscrivendo le regole del gioco. Non parliamo solo di stile, tecnologia o linguaggio. Parliamo di soldi.
La Generazione Z – cioè i nati tra il 1997 e il 2012 – ha un rapporto col denaro profondamente diverso da quello dei genitori e dei fratelli maggiori. Risparmiano prima, spendono con più attenzione, investono con strumenti inediti.

In un’epoca in cui tutto è instabile – clima, lavoro, politica, valori – i ragazzi di oggi cercano nel denaro un’ancora di autonomia e sicurezza, non un simbolo di successo.

La fine del mito del denaro facile

La Gen Z non sogna più la ricchezza ostentata. Le Lamborghini e i Rolex non rappresentano più il traguardo, ma spesso un’esagerazione che fa sorridere o storcere il naso. Al contrario, questa generazione è più pragmatica, più prudente, più consapevole.

Cresciuti tra crisi economiche, pandemia, inflazione e social media, hanno capito che il denaro è importante… ma non è tutto, e soprattutto non arriva facilmente.

Così, a sorpresa, i giovani iniziano a risparmiare presto, investire presto e informarsi presto. Non sempre nel modo giusto, certo. Ma con una voglia di indipendenza economica che non si vedeva da anni.

Chi è la Generazione Z?

Nati nel digitale, cresciuti nella crisi

Per capire il loro rapporto con il denaro, bisogna partire da chi sono. La Gen Z è la prima generazione interamente nata nell’era digitale. Non ha conosciuto il mondo “offline”. Vive su TikTok, Telegram, Spotify, Amazon, ma ha vissuto anche momenti duri: la crisi del 2008 da bambini, la pandemia da adolescenti, la crisi climatica come costante.

Sono globali, iperconnessi, multitasking, ma anche ansiosi, realisti e selettivi. Cercano senso, non status. Scelgono aziende per valori, non per pubblicità. E soprattutto, sanno che nulla è garantito.

Questo li rende molto diversi dai Millennial, cresciuti con l’idea del “segui i tuoi sogni”. La Gen Z segue i propri obiettivi, ma con i piedi per terra.

Valori, paure, priorità economiche

Questa generazione ha tre grandi driver economici:

  1. Autonomia: vogliono essere indipendenti il prima possibile, anche economicamente.
  2. Sostenibilità: scelgono cosa comprare e dove investire in base all’impatto ambientale.
  3. Sicurezza: vogliono costruire un futuro stabile, in un mondo instabile.

Temono la precarietà, odiano i debiti, sono molto attenti alle spese ricorrenti. E molti iniziano a guadagnare già durante le superiori o l’università, grazie a lavoretti online, contenuti social o e-commerce. Non aspettano il “posto fisso”: si creano le proprie entrate.

Il rapporto della Gen Z con il denaro

Meno spreco, più consapevolezza

Per la Generazione Z, il denaro non è un bene da ostentare, ma una risorsa da gestire con intelligenza. Non sono tirchi, sono strategici. Non sono ossessionati dal guadagno, ma dall’equilibrio.

Molti giovani tengono una contabilità personale, usano app di gestione delle spese (come Splitwise, Wallet, Revolut), pianificano le proprie entrate e si pongono obiettivi: risparmiare per un viaggio, per un corso, per un computer.
Non si fanno influenzare dalla pressione del consumismo classico, ma si informano prima di ogni acquisto.

È un risparmio etico e funzionale, che nasce dal bisogno di sicurezza e dalla paura dell’instabilità economica, ma anche da una cultura più attenta al valore e non solo al prezzo.

Il ritorno al risparmio “intelligente”

Non è il salvadanaio di latta dei nonni, ma non è nemmeno lo spendi e spandi degli anni ’90. I ragazzi oggi risparmiano con metodi moderni: piani automatici su app bancarie, cashback, micro-investimenti.

Molti aprono conti digitali a 16 o 18 anni, imparano a gestire una carta, valutano gli interessi, scelgono il conto più conveniente.

E non è raro che parlino già di investimenti, criptovalute, fondi, con un livello di consapevolezza che un tempo arrivava a 30 anni. Questo dimostra una nuova maturità finanziaria, frutto non solo della tecnologia, ma della realtà complessa in cui sono cresciuti.

Dove e come investono i giovani

Criptovalute, ETF, app di trading: i nuovi strumenti

Bitcoin, Ethereum, ETF, azioni frazionate, robo-advisor: termini una volta da “esperti di finanza” sono oggi pane quotidiano per tanti giovani tra i 18 e i 25 anni.
Non perché vogliano diventare broker, ma perché capiscono che l’investimento è l’unico modo per proteggere e far crescere il proprio denaro.

Le app come Trading212, Etoro, Binance, Scalable Capital, Young Platform sono pensate per i nativi digitali: intuitive, veloci, educative.
Molti iniziano con micro-investimenti da pochi euro, sperimentano, imparano, leggono grafici. Ma anche rischiano.

Il pericolo più grande? La sovraesposizione a strumenti complessi senza una reale formazione. Per questo, l’educazione è cruciale.

Social media e finanza: tra educazione e disinformazione

TikTok e YouTube sono diventati nuovi canali di educazione finanziaria. Giovani content creator spiegano come risparmiare, investire, guadagnare. Alcuni lo fanno con competenza, altri… decisamente no.

Il rischio è affidarsi a “guru del trading” improvvisati, che promettono guadagni facili. La Gen Z è curiosa, ma deve imparare a distinguere i contenuti seri dalle truffe ben confezionate.

Ciò che conta è che il linguaggio della finanza non è più esclusivo. È diventato pop, accessibile, virale. E questo può portare a una generazione più consapevole e autonoma, se ben guidata.

I nuovi modelli di consumo

Green, etico, condiviso: il consumo come scelta identitaria

Acquistare, per la Gen Z, non è solo un atto economico, ma una dichiarazione di identità. Comprare un capo sostenibile, scegliere un brand inclusivo, boicottare un’azienda considerata “tossica”: tutto è parte della loro visione del mondo.

Sono consumatori più etici, meno legati al possesso. Usano Vinted, Depop, Subito, preferiscono prodotti ricondizionati, noleggiano invece di comprare. La sharing economy non è solo una moda, ma una filosofia pratica: risparmiare, inquinare meno, essere più liberi.

Dall’acquisto all’esperienza: meno cose, più senso

Un altro tratto distintivo è la preferenza per le esperienze rispetto agli oggetti. Viaggi, concerti, corsi, workshop, cene particolari: la Gen Z spende dove può vivere qualcosa, non solo possedere qualcosa.

E questo si riflette anche nel modo in cui affrontano il denaro: non serve accumulare, ma usarlo bene, con uno scopo, con coerenza.

È un cambiamento radicale, che mette in crisi i modelli di marketing tradizionali, e che segna una nuova era del consumo: più personalizzato, più consapevole, più responsabile.

I giovani e la cultura finanziaria

Un’educazione diversa, più autonoma e digitale

La Generazione Z sta rivoluzionando il modo in cui si approccia all’educazione finanziaria. Cresciuti in un mondo digitale, i giovani di oggi cercano informazioni e strumenti online per gestire le proprie finanze. Secondo uno studio, i giovani investitori italiani mostrano una maggiore propensione al rischio rispetto alle generazioni precedenti, con il 12% degli italiani tra i 18 e i 24 anni disposto a correre maggiori rischi per ottenere il massimo dai propri investimenti .

Questa autonomia nella gestione del denaro è favorita dalla disponibilità di app e piattaforme digitali che offrono servizi di investimento e risparmio personalizzati. Tuttavia, la mancanza di una solida base di conoscenze finanziarie può portare a decisioni impulsive o poco informate. È quindi fondamentale che i giovani acquisiscano competenze finanziarie adeguate per navigare con successo nel mondo degli investimenti.

I limiti della scuola e le nuove fonti di sapere

Le istituzioni educative tradizionali spesso non riescono a fornire un’educazione finanziaria adeguata. Questo vuoto viene colmato da fonti alternative come blog, podcast, video su YouTube e corsi online. Tuttavia, la qualità e l’affidabilità di queste risorse possono variare notevolmente.

Per garantire una formazione finanziaria solida, è essenziale che i giovani imparino a valutare criticamente le informazioni disponibili e a cercare fonti affidabili. Inoltre, le istituzioni educative dovrebbero integrare l’educazione finanziaria nei programmi scolastici per preparare meglio gli studenti alle sfide economiche del futuro.

Il ruolo dei social nella finanza personale

TikTok, YouTube, podcast: dove si formano i nuovi investitori

I social media sono diventati strumenti potenti per l’educazione finanziaria. Piattaforme come TikTok, YouTube e i podcast offrono contenuti accessibili e coinvolgenti su risparmio, investimenti e gestione del denaro. Molti giovani si affidano a questi canali per apprendere concetti finanziari e scoprire nuove strategie di investimento.

Tuttavia, è importante essere consapevoli dei rischi associati a queste fonti. Non tutte le informazioni condivise sui social media sono accurate o affidabili. Gli utenti devono sviluppare un pensiero critico e verificare le informazioni prima di applicarle alle proprie finanze.

Influenze positive… e rischi da evitare

Sebbene i social media possano offrire preziose informazioni finanziarie, esistono anche rischi significativi. Alcuni influencer promuovono strategie di investimento rischiose o non testate, mentre altri potrebbero avere conflitti di interesse non dichiarati.

Per proteggersi, i giovani dovrebbero:

  • Verificare le credenziali degli influencer finanziari.
  • Confrontare le informazioni con fonti ufficiali o esperti riconosciuti.
  • Evitare di prendere decisioni finanziarie basate esclusivamente su contenuti virali o non verificati.

La sfida del lavoro e del reddito incerto

Freelance, gig economy, part-time: come cambia il bilancio personale

La Generazione Z si trova spesso a navigare in un mercato del lavoro caratterizzato da flessibilità e incertezza. Molti giovani lavorano come freelance, partecipano alla gig economy o hanno contratti part-time. Questa realtà rende la gestione del bilancio personale più complessa e richiede una maggiore attenzione alla pianificazione finanziaria.

Per affrontare queste sfide, è importante:

  • Stabilire un budget mensile realistico.
  • Creare un fondo di emergenza per coprire eventuali periodi di inattività.
  • Diversificare le fonti di reddito per ridurre la dipendenza da un’unica entrata.

L’arte di guadagnare da sé, fin da giovanissimi

Nonostante le difficoltà, molti giovani dimostrano una straordinaria capacità di adattamento e intraprendenza. Alcuni avviano attività imprenditoriali online, altri monetizzano le proprie competenze attraverso piattaforme digitali.

Questa tendenza evidenzia l’importanza di:

  • Sviluppare competenze digitali e imprenditoriali.
  • Sfruttare le opportunità offerte dalla tecnologia per creare nuove fonti di reddito.
  • Mantenere una mentalità aperta e proattiva nell’affrontare le sfide economiche.

Famiglia e denaro: più confronto, meno tabù

I giovani parlano di soldi (anche con i genitori)

La Generazione Z sta rompendo i tabù legati al denaro, aprendo un dialogo più trasparente con la famiglia. I giovani discutono apertamente di finanze, risparmi e investimenti con i genitori, cercando consigli e condividendo esperienze.

Questo cambiamento culturale favorisce:

  • Una maggiore consapevolezza finanziaria all’interno della famiglia.
  • L’opportunità di apprendere dalle esperienze dei genitori.
  • La costruzione di una base solida per la gestione del denaro.

L’eredità culturale e il nuovo dialogo tra generazioni

Il confronto intergenerazionale sul denaro permette di trasmettere valori e insegnamenti importanti. I genitori possono condividere le proprie esperienze, mentre i giovani portano nuove prospettive e approcci innovativi alla gestione finanziaria.

Questo scambio reciproco contribuisce a:

  • Rafforzare i legami familiari attraverso la condivisione di obiettivi comuni.
  • Promuovere una cultura finanziaria più inclusiva e aggiornata.
  • Preparare le nuove generazioni a gestire le sfide economiche future con maggiore fiducia e competenza.

Conclusione: i giovani non vogliono solo soldi, vogliono libertà

La Generazione Z sta ridefinendo il concetto di successo finanziario. Per loro, il denaro non è un fine, ma un mezzo per raggiungere la libertà, la realizzazione personale e un equilibrio tra vita professionale e privata.

Questa visione si traduce in:

  • Scelte di consumo più consapevoli e sostenibili.
  • Una maggiore attenzione alla qualità della vita rispetto all’accumulo di ricchezza.
  • L’adozione di strategie finanziarie che privilegiano la flessibilità e l’autonomia.

In un mondo in continua evoluzione, la capacità di adattarsi e di prendere decisioni finanziarie informate sarà fondamentale per costruire un futuro prospero e soddisfacente.

FAQ

  1. Quali sono le principali app di risparmio utilizzate dalla Generazione Z?
    Le app più popolari tra i giovani includono Revolut, Satispay, Yolt e Gimme5, che offrono strumenti per la gestione del budget, risparmio automatico e investimenti accessibili.
  2. Come posso iniziare a investire con un budget limitato?
    È possibile iniziare con piccoli importi utilizzando piattaforme che offrono investimenti frazionati in ETF o criptovalute. È importante informarsi adeguatamente e diversificare gli investimenti per ridurre i rischi.
  3. Quali sono i rischi associati all’apprendimento finanziario tramite social media?
    I social media possono diffondere informazioni errate o fuorvianti. È fondamentale verificare le fonti, consultare esperti qualificati e non basare le decisioni finanziarie solo su contenuti virali.
  4. Come posso migliorare la mia educazione finanziaria?
    Esistono numerose risorse online gratuite, come corsi, blog e podcast, che offrono informazioni su risparmio, investimenti e gestione del denaro. Inoltre, alcune scuole e università stanno integrando l’educazione finanziaria nei loro programmi.
  5. Qual è l’importanza del dialogo familiare sulle finanze?
    Discutere di denaro in famiglia favorisce la trasmissione di valori e conoscenze finanziarie, aiutando i giovani a sviluppare una maggiore consapevolezza e competenza nella gestione delle proprie finanze.

 

 

Da Renan