Asclepio: storia del figlio di Apollo e Arsinoe

Chi pensa che cultura popolare e mitologia siano due elementi in netta contrapposizione con le scienze e che quest’ultime siano completamente escluse dalle credenze e dalle tradizioni si sbaglia di grosso.

Anche se oggi questa affermazione può essere veritiera, la mitologia greca è un’eccezione a questa regola. L’eccezione di cui si parla in questo contesto è Asclepio, il Dio della medicina secondo i greci, una divinità a cui facevano riferimento i negromanti poiché collegato alla convinzione di poter invocare e riportare in vita le anime passate a miglior vita. Ma vediamo un po’ della sua storia, percorrendo le strade della sua identità.

 

Asclepio: la sua nascita

Se la maggioranza delle versioni che riguardano le origini di Asclepio lo vedono figlio di Arsinoe e Apollo, secondo altre scritture viene designato come figlio di Coronide e Apollo. Il mito riguardante la sua nascita ruota intorno a quest’ultima teoria e inizia quando Apollo vide Coronide in un fiume e ne restò folgorato. I due consumarono un rapporto d’amore e lei restò incinta. La sua gravidanza però, secondo Apollo era il frutto della sua unione con un altro uomo e il corvo che fu incaricato di sorvegliare la donna venne ucciso per non aver adempiuto al suo unico dovere. Il fratello di Apollo giustiziò la donna dandola alle fiamme, ma il padre del figlio che portava in grembo riuscì a salvarlo. Il nome scelto da Apollo fu Asclepio.

Le gesta di Asclepio

Asclepio non visse con Apollo a lungo ma da lui apprese la medicina oculistica, mentre altre tecniche e teorie mediche furono tramesse dal suo tutore e insegnante Chirone, un centauro. Tra le sue azioni vi furono innumerevoli guarigioni e opere miracolose, atti di resurrezione e cure pediatriche. Tutto questo gli valse nomina e simbolismo che oggi conosciamo, strettamente legato alle scienze o (come venivano definite ai periodi delle scritture) arti mediche.

La leggenda e le vicende di Asclepio

Grazie ad un dono di Atena, Asclepio aveva sangue diverso sul lato destro e sul lato sinistro del corpo. Quello a destra era in grado di compiere guarigioni, resurrezioni e atti benevoli; a sinistra, invece, era intriso di veleno. Secondo questo presupposto, tutti avrebbero dovuto amare e apprezzare Asclepio, ma non fu così. Chi covava odio nei suoi confronti erano Zeus e Ade che pensavano che il suo potere di resuscitare i morti facesse diminuire il numero di sudditi nel regno di Ade. Così, Asclepio fu fulminato da Zeus. Quest’ultimo, però, comprese l’errore fatto e decise di risparmiargli la vita restituendogliela.