Come guarire dall’epicondilite

Quando si parla di epicondilite si fa riferimento all’infiammazione localizzata sull’epicondilo che spesso in modo errato viene chiamato anche gomito del tennista.

In cosa consiste?

L’epicondilite si manifesta come un dolore molto intenso ma localizzato che rende molto dolorosi, e in alcuni casi molto gravi anche impossibili, i movimenti.

L’epicondilo si trova esattamente all’altezza del gomito ed è facilmente individuabile se si prova a piegare il braccio portandolo a 90° poiché è proprio l’area al di sopra del gomito la causa dell’infiammazione dei muscoli.

Viene chiamato Gomito del tennista non tanto perché sia questo sport la reale causa di questa infiammazione ma perché vuole indicare un prolungato e scorretto uso di questa articolazione che, se sovraccaricata eccessivamente, si infiamma esattamente all’altezza dell’epicondilo.

Questa patologia che inizialmente può sembrare passeggera e non preoccupante tende invece ad accentuarsi se non curata correttamente.

È necessario curare correttamente l’epicondilite per evitare che peggiori e che possano insorgere patologie a carico del rachide cervicale, associate anch’esse a dolore persistente e localizzato.

Come curarla?

Il trattamento di questa patologia consiste nella somministrazione di antinfiammatori orali che però non devono superare la dose di somministrazione che non supera solitamente i 5 giorni.

È molto importante capire se il dolore è realmente passato o se è necessario proseguire con le cure e fare esami più approfonditi poiché come patologia è piuttosto ostica e quindi è necessario cercare di evitare la cronicità della malattia.

Bisogna innanzitutto capire quali siano le cause di questo dolore per eliminarle alla radice e iniziare un miglioramento che non preveda l’utilizzo di farmaci.

Esistono una serie di prove in grado di stabilire il grado di infiammazione che si ha in modo da capire quali siano i provvedimenti migliori da prendere e quanto sia progredita la malattia.

Un rimedio spesso consigliato è la crioterapia che consiste sostanzialmente nell’applicazione cotante di una borsa del ghiaccio da apporre sulla zona dolorante per almeno quindici minuti e più volte al giorno.

Oltre ad antinfiammatori orali sono anche utilizzati antinfiammatori sotto forma di crema.

La crema antinfiammatoria non deve essere massaggiata ma lasciata assorbire da sola e non deve essere necessariamente medicinale, si può utilizzare anche semplicemente l’arnica.

Per aiutare ulteriormente la zona colpita è possibile utilizzare durante il giorno una sorta di tutore che sia in grado di dare sollievo anche durante l’arco della giornata e che non permetta al dolore di peggiorare.

Alcuni tutori possono essere utilizzati anche quando si fa sport ma, in ogni caso, prima di tornare a far sport con un’infiammazione di questo tipo in corso conviene evitare.