La salmonella è una patologia causata da dei batteri che si annidano nel cibo, e può provocare nausea, dolori alla zona addominale e diarrea. Ma con quali alimenti si può contrarre? Come si cura?
Alimenti a rischio
I batteri della salmonella hanno come habitat primario l’intestino di alcuni animali, e questi ultimi li espellano dal corpo tramite le feci. Ciò può contaminare anche l’esterno, non solo negli alimenti, ma anche nell’acqua. Infatti, questi germi possono annidarsi anche nella carne di animali come gli uccelli, i rettili, animali domestici, etc.
Uno degli alimenti che subisce più contaminazioni, è di sicuro l’uovo di gallina, quando il guscio viene a contatto con le feci dell’animale. Oltre alle uova (e alle salse che si possono ricavare da queste ultime, come la maionese), la salmonella si può trasmettere anche tramite la carne del pollame, se cruda o cotta leggermente.
Tra gli altri alimenti a rischio di contaminazione, si possono elencare anche il latte, i prodotti non pastorizzati, il pesce, i molluschi e i crostacei.
Sembra, inoltre, che la salmonella si diffonda soprattutto nel periodo estivi, in modo particolare nelle scuole, nelle case di riposo, negli ospedali, nelle caserme e in altri posti dove la ristorazione è collettiva.
Ci sono anche dei comportamenti da evitare per non contrattarla, come:
-
mangiare cibi poco cotti o bere del latte non pastorizzato;
-
non lavarsi le mani dopo aver lavorato alimenti crudi, soprattutto gli animali in generale;
-
manipolare alimenti già toccati da persone infette;
-
non conservare i cibi correttamente.
E’ possibile contrarre facilmente la salmonella anche se si è in uno stato di salute precario, dovuto, ad esempio, a una malattia infiammatoria.
Come si può curare?
Per diagnosticare la salmonellosi è necessario fare una coprocoltura, ovvero un esame delle feci. I sintomi che si possono presentare, sono il vomito, la dierrea, il sangue delle feci, la febbre, dolori addominali e mal di testa.
Di solito, le gastroenteriti provocate dalla salmonellosi regrediscono nel giro di pochi giorni, e in questo lasso di tempo è importante reidratarsi bevendo molta acqua ed assumere sali minerali. E’ bene, quindi, mangiare cibi leggeri, non troppo salati o ricchi di grassi.
Una terapia di farmaci, viene di solito prescritta a soggetti in condizioni fisiche più deboli o precarie, come i bambini al di sotto dei due anni, gli anziani, a soggetti defedati, etc. Uno dei farmaci più utilizzati, in questo caso, è l’Imodium, che può alleviare i sintomi della diarrea.