L’advertising sul web in crescita

La promozione aziendale è fondamentale per lo sviluppo delle relazioni commerciali. La branca che riguarda la promozione online è compresa nel web marketing, una disciplina apparentemente moderna, ma che affonda le radici nel tradizionale marketing pubblicitario che si è sviluppato in maniera preponderante nel secolo scorso.

La pubblicità tradizionale ha fatto leva da sempre sul concetto del pubblico come target raggiungibile dal messaggio promozionale. Per cui, qualunque avvenimento, evento, fatto consentisse di radunare pubblico in un determinato luogo o ad un determinata ora, rappresentava una ghiotta opportunità per pubblicizzarsi.

Prima furono le piazze ad ospitare insegne e cartelloni, poi con la larga diffusione dei giornali, tramite annunci e riquadri, e poi della radio e della tv, la pubblicità è diventata un settore trainante dell’economia dei paesi avanzati e non solo. In America, solo a fine secolo scorso, il fatturato della pubblicità tradizionale si aggirava intorno ai 140 miliardi dollari. Con l’avvento di internet molte cose sono cambiate, soprattutto con la sua eccezionale diffusione. Nel 2013 la torta complessiva del mercato pubblicitario americano valeva 178 miliardi di dollari, ma la previsione per il 2018 è di 216 miliardi, con una forte ascesa di internet a scapito dei giornali e delle televisioni.

Queste cifre danno l’idea della grandezza del mercato pubblicitario e della sua importanza. Oltre al fatto che ci confermano, in modo inequivocabile, che la pubblicità sul web è destinata a diventare preponderante e seguire da vicino la pubblicità in televisione. Internet ovviamente non può essere considerata come salvifica per quei mezzi di diffusione che soffrono della svolta tecnologica, come i quotidiani, ma certamente come modello si propone di andare al di là delle tradizionali barriere della pubblicità televisiva. Google è il principale attore pubblicitario nel web, grazie ai programmi AdWords e Adsense raccoglie fette importanti di investimenti pubblicitari, con la particolarità tutta del gigante di Mountain View di essere pensato per grandi inserzionisti e per piccoli produttori di contenuto, alla ricerca di una facile via di monetizzazione per mantenere i costi di un blog, di un canale video o di un mini portale.

E’ evidente dunque che le aziende debbano guardare alla società proprietaria del principale motore di ricerca per sviluppare la propria rete vendita. I vantaggi della pubblicità su Google, rispetto a quella tradizionali sono evidenti: a parità di costi, Google offre una segmentazione più efficiente, individua il target attraverso le keywords e fa pagare esclusivamente il costo delle visualizzazioni effettive. La pubblicità televisive si affida ai maghi del marketing, che possono solo prevedere che in una data ora uno spot di 20 secondi potrà essere visto da tot persone.

Ma ancora oggi i pubblicitari tradizionali (ed è qui che sostanzialmente fanno margine) non possono dire con certezza chi ha visto lo spot. Al contrario, Google, col suo programma avanzato di statistiche, Google Analytics, può profilare sotto ogni aspetto l’utente che circola all’interno del sito, creando i presupposti per una fidelizzazione ragionata sui contenuti e le aspettative. Soprattutto Google promette alle imprese di spendere solo per le visite realizzate, tralasciando l’effetto aleatorio insito nella scommessa della pubblicità. Se teniamo conto che Google lascia che il traffico organico si organizzi con l’indicizzazione, si capisce che per chi ha affari da svolgere sul web, le strade percorribili siano molto più promettenti che uno spot televisivo su una rete locale.

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