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Radiogoniometro: ecco cosa si sa di questo strumento e a che serve

Il radiogoniometro è uno strumento il cui compito è quello di rilevare la direzione di provenienza delle trasmissioni radio ricevute. Sviluppatosi nella prima metà del XX secolo, il radiogoniometro è ancora usato al giorno d’oggi per molteplici scopi. Andiamo a sapere di cosa si tratta precisamente e a cosa serve.

Cosa si sa del radiogoniometro

Il radiogoniometro è uno strumento che misura l’angolo che si forma per via della trasmissione radio che esso riesce a captare e l’asse di mezzeria sul mezzo su cui sono stati montati. Esistono due diversi tipi di radiogoniometro, quello meccanico, che ruota su un’antenna direzionale, e quello elettrico che, invece, funziona paragonando i segnali ricevuti da varie antenne, ognuna con un differente orientamento. Il radiogoniometro, come vedremo meglio più avanti, è usato principalmente nell’ambito della navigazione. La navigazione che si avvaleva di questo strumento è cominciata nella prima metà del XX secolo, per scopi militari. L’obiettivo, infatti, era sia quello di migliorare la navigazione notturna, riducendone i rischi, sia quello di fornire direzioni e posizioni anche in caso di scarsa visibilità.

La prima persona a progettare il radiogoniometro è stato un italiano, precisamente l’ingegnere Ettore Bellini, con il capitano della Regia Marina, che si chiamava Alessandro Tosi. Siamo nel 1907 quando i due, dopo aver effettuato diversi esperimenti in Francia, decidono di lanciare questo nuovo strumento. Presto anche Alessandro Artom partecipò al suo sviluppo.

Il sistema “huff-duff”, invece, fu creato negli anni Venti dall’inglese Robert Watson-Watt, che era uno scienziato. Questo sistema aveva un grande potenziale in campo militare e, anche se all’epoca se ne parlò molto, in realtà questo potenziale così enorme non è mai stato raggiunto. Lo scopo del sistema “huff-duff” era permettere agli operatori d’identificare la posizione di una radiotrasmittente nemica nel giro di pochi secondi. Non c’è da stupirsi, dunque, che esso abbia avuto una parte di grande rilievo nella serie di sistemi che contribuì alla sconfitta degli U-boat tedeschi.

A cosa serve il radiogoniometro

Come abbiamo visto, il radiogoniometro è stato pensato come uno strumento per favorire la navigazione, specialmente in ottica militare. Dopo la Seconda Guerra Mondiale esso venne utilizzato molto per facilitare le rotte e i trasporti in un’Europa martoriata. Il radiogoniometro era usato principalmente dalle neonate compagnie aeree. Nel frattempo la ricerca bellica aveva portato allo sviluppo di conoscenze nell’ambito dell’aerodinamica che hanno fatto sì che l’antenna del radiogoniometro, che fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale era stata posizionata all’esterno del velivolo, essendo, quindi, molto facile da vedere, sia stata montata al suo interno. Essa si trovava all’interno di contenitori aerodinamici oppure era parte integrante della fusoliera.