Posizione finanziaria netta: cos’è, in che cosa consiste e come definirla

La posizione finanziaria netta è un indicatore molto utile per le imprese, perché permette di poter analizzare in modo preciso il suo stato di salute: chiamata anche Indebitamento finanziario netto e spesso abbreviata in PFN, si tratta di una pratica che va a individuare l’indebitamento netto di un’azienda, ovvero permette di scoprire il saldo tra le fonti e gli investimenti che caratterizzano la gestione dell’impresa in esame.

Tutto ruota intorno al concetto di debito netto, che è uno degli elementi principali che si estraggono da un’analisi tecnica volta agli investimenti: per avere buone azioni servono aziende che siano finanziariamente sane, e il debito netto permette proprio di capire se l’azienda su cui si vuole investire sia in grado di soddisfare i suoi obblighi con facilità.

Che cos’è la posizione finanziaria netta

La posizione finanziaria netta, quindi, è quel parametro che permette di stabilire la precisa situazione finanziaria di una certa azienda, con particolare riferimento alle sue liquidità eccessive: deriva da un vero e proprio calcolo, in particolare dalla differenza tra i debiti finanziari, indipendentemente dalla scadenza temporale, le attività finanziarie a breve e le disponibilità liquide.

Ci sono due risultati possibili derivanti da questo calcolo: la posizione finanziaria può risultare positiva, e questo vuol dire che i crediti finanziari e le disponibilità liquide a breve termine siano di fatto maggiori delle passività finanziarie a breve, medio e lungo termine. In questo caso, quindi, l’azienda ha una disponibilità economica che è in pari al saldo ottenuto.

Se invece la posizione finanziaria netta risulta negativa vuol dire che l’azienda ha più debiti da saldare che liquidità in cassa, e quindi ovviamente è sempre preferibile che l’impresa risulti positiva, perché vorrebbe dire che è in buona salute e che rappresenta un buon investimento.

Come si definisce la posizione finanziaria netta

Esiste una formula ben specifica e piuttosto complessa per calcolare con precisione la posizione finanziaria netta: il primo passo consiste nella riclassificazione dello stato patronale, facendo distinzione fra le voci di natura finanziaria sia delle attività sia delle passività. A questo punto, una volta recuperati i valori dei debiti e crediti finanziari e della liquidità d’impresa, bisogna sostituire questa forma con i valori trovati nelle rispettive voci:

PFN = DEBITI FINANZIARI – CREDITI FINANZIARI – LIQUIDITA’

Eseguito questo calcolo, la cifra che verrà fuori indica la posizione finanziaria netta, e come già accennato può risultare o positiva o negativa:

  • un segno positivo indica un’eccedenza di disponibilità finanziaria rispetto alla cifra necessaria per saldare i suoi debiti;
  • un segno negativo indica che l’azienda non dispone di abbastanza finanze per saldare tutti i suoi debiti.

Oltre al PFN classico, ogni azienda deve calcolare anche la sua capacità di restituzione di un debito, e questo dipende soprattutto dalla capacità dell’impresa di generare flussi positivi di cassa, abbastanza positivi da permettere di rimborsare i proprio finanziatori.

Questi flussi devono provenire alle vendite e, soprattutto, fare riferimento all’EBITDA, ovvero gli “utili prima degli interessi, delle imposte, del deprezzamento e degli ammortamenti”. I calcoli possibili, quindi, sono due:

  • PFN – Fatturato, capacità aziendale di coprire il debito mediante flussi finanziari derivanti dalle vendite;
  • PFN – EBITDA, capacità aziendale di coprire il debito mediante flussi finanziari derivanti dalla gestione caratteristica.